samedi 1 décembre 2012

I Bambini schiavi



Bambini schiavi in India, piccoli scavatori delle miniere d'oro in Burkinabé, ragazzini delle discariche nella Repubblica Dominicana, piccoli Messicani nei campi degli Stati Uniti… 115.000.000 di bambini nel mondo sono vittime delle peggiori condizioni lavorative.

20 anni fa, in '"Infanzia Incatenata" Hubert Dubois ne faceva un quadro esauriente. Oggi con "Bambini forzati" riprende l'inchiesta per stabilire i progressi realizzati su questa problematica, ma anche per lanciare un'allerta sulla loro fragilità in particolare in questi tempi di crisi.

Grazie all'INA http://blogs.ina.fr/ina-productions/2012/05/09/enfants-forcats/ abbiamo un'inchiesta eloquente sul lavoro dei bambini nel mondo.

Questo film mette in luce il circolo vizioso della povertà:

Un bambino che lavora non va a scuola, non andando a scuola, resterà povero.

E' possibile rompere il circolo? Gli stati si sono impegnati in nome della Convenzione 182 dell'Organizzazione internazionale del Lavoro e si sono dati come scadenza il 2016. E' un'utopia?

L'Indiano Kailash Satyarthi, personaggio centrale di una mobilitazione mondiale, è il filo conduttore dell'inchiesta, messo in realazione nei differenti paesi del documentario da degli attivisti che portano avanti questa battaglia a volte mettendo a rischio la loro stessa vita. "Bambini Forzati" è un documentario di Hubert Dubois (Francia 2011, 71 minuti), diffuso il 29 Maggio in Francia su Arte.

Una cooproduzione Ina/Arte France/CFRT

Con il sostegno del BIT, dell'Unicef, della Régione Ile-de-France e del CNC

Con la partecipazione di LCP, RTS, RSI, RTBF, NRK, DR, SVT, YLE, MDR


Cronache dall'Impero: L'esercito di ventura USA nelle zampe dei neocolonialisti corporativi. Il Qatar alla conquista del mondo.



Le primavere Arabe e tutte queste rivoluzioni sono state organizzate al solo scopo che il governo occulto, o meglio i grandi finanzieri, così come le banche, potessero piazzare la loro manovalanza nei posti chiave del potere. Questo è successo in Tunisia, in Egitto, in Libia, in Costa d'Avorio, in Sudan e quasi ovunque in Africa, ma anche in Italia, in Grecia e a Bruxelles, in Europa tutta, compresa quella dell'Est.


Anche se gli ex dirigenti locali erano già da tempo divenuti i loro lacché grazie a dei metodi coercitivi molto potenti, per effettuare una nuova riconfigurazione del mondo in senso globale ed una nuova spartizione dello stesso, così come l'accentramento dei poteri sullo stesso, nelle mani di un piccolissimo gruppo transnazionale di finanzieri, era necessario che degli uomini venduti fino al midollo fossero sostituiti rimpiazzando i primi, così come era necessario che degli estremisti che avevano venduto la loro causa al migliore offerente, guadagnassero terreno e potere per permettere loro di continuare la guerra del "Bene contro il Male" e giustificare in questo modo, la violazione del diritto internazionale, bypassando il principio di non ingerenza, con il sostegno manicheo di opinione pubblica credulona, e poter praticare quello che si potrebbe definire un neocolonialismo che "non si vede".

Abou Walid

Concordo con le riflessioni del mio fratello ed amico algerino Abou Walid e per indurvi ad una presa di coscienza allego un articoletto di press TV che vi farà comprendere meglio come si attuano in pratica questi nuovi equilibri.



Il Qatar si dice pronto a pagare 'completamente il conto della presenza militare degli Stati Uniti nel suo paese, ci riferisce Amr Moussa.



Ex dirigente della Lega Araba Amr Moussa ha rivelato che il Qatar ha offerto di pagare finanziandola completamente, l'espansione della presenza militare nel suo paese in cambio di protezione militare.


In un'intervista con il giornale arabo al- Hayat con sede a Londra, Moussa ha dichiarato che l'emiro del Qatar il Principe Sheicco Hamad bin Khalifa Al Thani ha detto agli USA che voleva pagare tutte le loro spese militari se Washington fosse stata d'accordo nel progetto di stabilire ancora più basi militari nel Paese ricco di gas del Golfo Persico.

-Lo Sceicco Hamad Bin Khalifa rappresenta effettivamente il potere assoluto in Qatar e Jassim è il suo braccio destro. Il Principe ha ben gestito gli affari del paese ed ha preso questa decisione cruciale molto semplicemente- Ha detto Moussa.

"Quando ha pensato a come ricevere protezione ed ha visto che gli Americani erano gli unici con la volontà di provvedere a questa, è il quel momento che ha pensato all'apparato militare americano, per il quale stabilire una base in Qatar non rappresentava al momento una priorità. Ma lo Sceicco Hamad ha detto agli Americani che gli avrebbe  assicurato un intera copertura delle spese, e così adesso può godersi la sicurezza che voleva e si è fatto avanti" ha aggiunto.


Il Qatar, paese che ospita la più grande base militare americana di tutti gli Stati arabi, è uno dei maggiori produttori di petrolio e gas della regione del Golfo Persico.

La base militare Al Udeid Air che si trova ad Ovest della capitale del Qatar Doha, ospita personale e strutture militari di proprietà degli USA.
E' la sede di quartier generali di avanzamento del Comando Generale degli Stati Uniti, di quartier generali del Comando Generale delle forze aeree degli USA, di 83 Gruppi Spedizionieri dell'Aviazione RAF e della 379a Ala di Spedizionieri dell'Aviazione USAF.

Nel 1999, è riportato che l'Emiro del Qatar abbia detto a funzionari degli Stati Uniti che avrebbe voluto vedere una cosa come 10.000 soldati degli Stati Uniti in servizio permanente ad Al Udeid.

DB/MA

Fonte: Press TV